Il fascino intramontabile del pizzo: scopriamo tutto su questo tessuto amato e versatile

Il pizzo ha una storia che risale alla Venezia del 1400, è da sempre un tessuto molto richiesto proprio per la sua leggerezza e il suo pregio.

La storia del pizzo

Il pizzo, conosciuto anche come “merletto” o trina, ha origini che risalgono alla Venezia del 1400-1700. Veniva impiegato anche per gli abiti maschili e si distingue subito per la sua raffinatezza, rendendo elegante qualsiasi tipo di capo. Queste caratteristiche lo hanno reso un elemento molto popolare nelle moda dell’epoca.

Le diverse tipologie di pizzo

Esistono svariate tipologie di pizzo, ciascuna con una trama unica che le conferisce un carattere distintivo:

1. Pizzo Chantilly: Di origine francese, è noto per la sua eleganza e raffinatezza. Utilizzato prevalentemente per abiti da sposa e cerimonia, si distingue per la sua trama sottile e semi-lucida.
2. Pizzo Rebrodè: Caratterizzato da un rilievo creato da cordonature, è particolarmente femminile e adatto ad abiti eleganti.
3. Pizzo Macramè: Riconoscibile per il suo intreccio di nodi che crea forme geometriche e floreali, ha uno spessore maggiore rispetto ad altri tipi di pizzo.
4. Pizzo San Gallo: Originario della località svizzera omonima, è noto per le sue trame geometriche o floreali semplici, ideale anche per abiti da giorno.
5. Pizzo Valencienne: Leggero e velato, è perfetto per aggiungere un tocco di eleganza senza appesantire il capo.
6. Tulle Ricamato: Un tulle morbido su cui vengono ricamati motivi geometrici o floreali, spesso impreziosito da perline, paillettes o strass.
7. Le caratteristiche del pizzo

Le peculiarità del pizzo variano in base alla produzione e alla tecnica di intreccio. Ecco alcune delle caratteristiche principali:

– Delicatezza e piacevolezza al tatto: Il pizzo ha una struttura delicata che lo rende molto piacevole al tatto.
– Multifunzionalità: Può essere utilizzato in una varietà di abiti, dagli abiti da sposa a quelli da cerimonia.
– Eleganza: Aggiunge un tocco di classe e raffinatezza a qualsiasi capo.
– Praticità: Nonostante la sua delicatezza, è costituito da fibre piuttosto dense che lo rendono resistente.
– Compatibilità ambientale: È un tessuto ecologico, specialmente quando prodotto con tecniche tradizionali.

Svantaggi del Pizzo

Ovviamente, ci sono anche alcuni svantaggi. Il pizzo richiede una cura particolare durante la manutenzione. Per esempio, durante la stiratura, è essenziale utilizzare un ferro a bassa temperatura o in modalità “seta”. Inoltre, gli abiti in pizzo devono essere indossati con cura per evitare che si creino uncini che possano distruggere i disegni. Il prezzo del pizzo, soprattutto quello fatto a mano, può essere piuttosto elevato.

Tipi di Produzione del Pizzo

Il pizzo può essere prodotto a macchina o fatto a mano:

– Pizzo a mano: Più costoso e spesso esteticamente più bello, richiede molto tempo e abilità per essere realizzato.
– Pizzo a macchina: Ha una tessitura più densa e viene prodotto più rapidamente, rendendolo più accessibile in termini di costi.

Tecniche di Intreccio

Esistono diverse tecniche di intreccio per la produzione del pizzo:

– Hardanger: Conosciuto anche come pizzo ad ago, viene creato con l’aiuto di ago e filo. I modelli sono costituiti di filo di lino e i fiori sono spesso ricamati.
– Chiacchierino: Una tecnica per il pizzo bianco, che ha origini nelle reti da pesca orientali. Questo tipo di merletto annodato è elegante e delicato.
– Pizzo Veneziano (Guipure): Caratterizzato da una tessitura leggera, è noto per la sua bellezza e raffinatezza.

Conclusione

Il pizzo resta il tessuto più ricercato, a prescindere dall’occasione d’uso.
Nonostante richieda una cura particolare, il suo fascino intramontabile continua a renderlo un tessuto di punta nelle collezioni di moda di tutto il mondo.

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